“E proprio cosi… “
Sarebbe la traduzione italiana del nuovo seguito di “sex and the city’.
La storica serie tv che parlava di sesso e donne nella New York da fine anni 90′ ha raccontato per anni le storie di 4 donne diverse, per stile, carattere e progetti di vita, ma legate da un’indissolubile amicizia.
La produzione in questo caso non si è accontentata di raccontare il lieto fine delle storie delle 4 protagoniste, avvenuto alla fine dell’ultima stagione della serie tv. La storia, così come nella vita reale, è proseguita attraverso i due film e il sequel, raccontando una fase di vita di solito poco narrata al cinema e in tv: la cosiddetta mezza età.
Questo offre diversi spunti di riflessione: si seguono donne che hanno tra i 50 e i 60 anni, che si trovano, cioè, in una fase della vita matura, ma che, a differenza di un tempo, non è più una fase di stagnazione, ma piuttosto un periodo nuovo in cui dedicarsi a nuove iniziative e progetti personali.
A questa età, per quanto il profilo professionale e lavorativo sia delineato, è possibile comunque immergersi in nuovi progetti personali: Miranda si iscrive ad un master In Diritti Umani, Carrie tiene un nuovo Podcast e cura un profilo Instagram, Charlotte si dedica all’organizzazione di nuovi eventi presso la facoltosa scuola delle figlie.
Inoltre, i figli delle nostre protagoniste vivono adesso il periodo dell’adolescenza, con tutte le sfide evolutive che essa comporta, come definire la proprie identità di genere, il proprio orientamento sessuale, il confronto con i pari, le prime relazioni amorose e sessuali che ovviamente, le mamme protagoniste della serie si trovano a dover affrontare insieme ai loro figli. Le questioni poste dagli adolescenti di oggi aprono in parallelo delle riflessioni nelle mamme, ad esempio, i frequenti rapporti sessuali tenuti dal figlio di Miranda con la fidanzata fanno riflettere Miranda sulla propria vita sessuale, o ancora, la difficoltà della figlia di Charlotte nell’indossare abiti che esaltano la femminilità, pongono a Charlotte la questione di come non tutte le ragazze vogliano aderire ai canoni femminili stereotipati imposti dalla moda.
Inoltre, le mamme della serie devono anche affrontare la sfida che l’immagine che si erano fatte dei loro figli non necessariamente combacia con le loro aspettative ma che devono di fatto farci i conti, fino ad accettare ciò che non si sarebbero mai aspettate, proprio come Charlotte fa con l’identità di genere de* figl*. La serie illustra quali siano i rapporti di coppia di uomini e donne adulti, che vivono insieme la quotidianità da anni, e come sia possibile vivere ancora la passione nonostante l’età e la menopausa. Quest’ultima è vissuta come un fisiologico passaggio della vita, senza il disagio di Samantha (grande assente di questa ultimissima serie) che ricorreva, invece, a pillole di ogni tipo per rallentare gli effetti della fine della fertilità. La passione erotica è vissuta con meno enfasi rispetto alle scorse stagioni, non perché sia minore il desiderio esperito, ma piuttosto per come cambiano le modalità di espressione della sessualità stessa: per esempio, per Charlotte e suo marito le modalità restano sempre le stesse se si esclude la frequenza della consumazione, Carrie e MrBig, complici i “suggerimenti” del podcast presso cui lavora Carrie, cercano invece di sperimentare nuove esperienze; infine, Miranda e il suo Steve si astengono da qualsiasi attività sessuale che per lui non sembra essere un problema, aprendoci così alla riflessione su quanto l’attivazione sessuale sia un fattore assolutamente soggettivo e non necessariamente, se assente, indicatore di disagio o patologia. Per Miranda però la mancanza di una sessualità stimolante e stimolata è fonte di frustrazione. Si introduce così il tema del divorzio, un divorzio sofferto per entrambi i partner, ma che, nonostante il dolore, viene gestito in maniera matura, riconoscendo quello che di bello si è vissuto e ricevuto dall’altro ed elaborando il rancore per quello che non è stato, rimanendo “ancora una famiglia” e continuando ad essere genitori, tanto da partecipare insieme alla giornata organizzata dalla professoressa di Miranda.
Oltre alle protagoniste incontriamo altri personaggi femminili coetanei delle nostre, che pongono interessanti questioni. L’insegnante di Miranda, ad esempio, pone il tema dell’infertilità, il voler diventare mamma e non riuscire a concepire. Il personaggio ricorre a terapie ormonali che però non hanno successo, cosa che induce frustrazione nel suo compagno ed espone la coppia a una serie di commenti e domande sul perché non sono genitori, come se il concepimento dipendesse esclusivamente dalla volontà e non da altri fattori, non tutti controllabili. Infine, ecco la nuova agente immobiliare di Carrie, single da sempre, desiderosa di incontrare l’uomo giusto. La vediamo comunque non solo come una donna difficile e sfortunata, ma anche come una persona volitiva e desiderosa di vivere una vita appagante, nonostante il dispiacere che ritiene di infliggere ai genitori per non aver sposato un buon partito. Infine, non certo ultimo per importanza, viviamo l’evento traumatico che investe Carrie: la morte del suo amato Mister Big. Il lutto è un evento prevedibile quando la persona ha un’età avanzata, nel caso di Mister Big è stata, invece, una morte improvvisa, non anticipata da nessun tipo di segnale e a un’età ancora giovane, quindi un evento traumatico e imprevedibile. La morte di un coniuge sconvolge tutta l’organizzazione di vita, Carrie è sconvolta e per il primo periodo di lutto passa da una casa all’altra senza trovare requie, fino a quando non si stabilisce nel suo affezionato appartamento; si dedica allora a se stessa prendendosi cura di un problema all’anca che aveva ormai da tempo; si dedica alle passeggiate e alle sue amiche per avere supporto durante questo periodo difficile e per cercare un nuovo assetto personale che le richiede più di un anno e mezzo di tempo. Un tempo lungo, ma necessario per elaborare e reinterpretare l’evento critico vissuto.
C’è tutto, quindi, in questa serie: sesso, amicizia, famiglia, dolore e morte.