di Linda Savelli Dottoressa in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità, Dottoressa in Filosofia
Il periodo del lutto che segue a una perdita significativa è un momento doloroso e confuso, difficilmente esprimibile con le sole parole: sconvolge e destabilizza chi lo sta attraversando. Spesso il desiderio di raggomitolarsi su stessi e “uscire” dal mondo è impellente.
L’ abitazione sembra vuota e fredda senza la persona cara che adesso non c’è più … tutto ci ricorda costantemente la nostra perdita e noi coliamo a picco nell’abisso di un dolore che non trova sfogo né senso. il processo del lutto è naturale e fisiologico e non deve essere patologizzato tout court, ma è di beneficio poterne agevolare l’elaborazione.
Ognuno di noi è diverso e reagisce in maniera diversa alle perdite e al dolore; pertanto, non tutte le strategie per fronteggiare il lutto sono idonee indiscriminatamente per chiunque. Coloro che amano gli animali possono trarre grande beneficio dall’adozione di un cucciolo per alleviare la sensazione di una solitudine intollerabile. Secondo alcuni ricercatori americani, chi possiede un animale domestico mostra, infatti, meno sintomi depressivi e di isolamento sociale di coloro che non hanno animali. Prendersi cura di un animale che ha bisogno di noi e delle nostre costanti attenzioni, può contribuire a riaccendere la motivazione ad agire e a cercare di dare nuovo senso alle nostre giornate. Chi da sempre ha avuto animali domestici sa bene quanto affetto possano offrire i cuccioli di varie specie.
Doversi occupare in prima persona del benessere di un animale aiuta a far scorrere di nuovo il tempo, spezzando quell’immobilità congelata in cui il dolore ci aveva precipitati.
Sono ormai noti i benefici della pet therapy (Interventi Assistiti con gli Animali)intesacome terapia non farmacologica a supporto di altri interventi e trattamenti in diversi ambiti sanitari: non è strano, quindi, considerare che una quotidiana interazione con uno o più animali domestici possa promuovere il ritorno a una nuova “normalità” dopo la morte di una persona per noi importante, ristabilendo, inoltre, una routine capace di rendere le giornate ricche di significato, anche se, a tutti gli effetti, non si tratta di vera e propria pet therapy.
Da notare che gli animali non fanno soltanto compagnia, ma affezionandosi a noi, risvegliano il nostro affetto e attivano il nostro desiderio di prenderci cura di loro (dobbiamo fornirgli il cibo, tenere pulite le lettiere, portarli fuori, giocare con loro, accarezzarli, lavarli ecc.).
La cosa più importante, a livello sociale, è che diventano spesso un interessante oggetto di conversazione con gli altri, agevolando indirettamente la ripresa delle relazioni umane che si erano interrotte nel periodo successivo al decesso. Esistono molte tipologie di animali da compagnia e ognuna di esse ha le sue caratteristiche e le sue peculiarità.
Chi sceglie di condividere una parte della sua esistenza con un animale, lo fa scegliendo il cucciolo in base alle proprie inclinazioni e alla “affinità” che percepisce proprio verso quell’animale e nessun altro.
Sitografia di riferimento:
www.stateofmind.it/2019/09/lutto-animali-domestici/
www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/p/pet-therapy