Di Dott.ssa Fabiana Avallone, Biologo-nutrizionista
Una sana alimentazione è sempre importante, ma per la donna in stato di gravidanza, è necessario porre una certa attenzione in più già a partire dal periodo in cui cerca di rimanere incinta, cioè dal momento che precede il concepimento, per poi proseguire fino a tutta la fase in cui il bambino verrà allattato al seno. Ecco qui alcuni consigli generali per una alimentazione qualitativamente equilibrata durante il periodo della gestazione:
- Scegliete porzioni adeguate degli alimenti considerando il “piatto sano” e frazionatele durante la giornata, rispettando la “tabella oraria” in cui mangiare.
- Lavate sempre con molta cura frutta e verdura
- Sicurezza alimentare
- Nutrizione in Gravidanza.
Che cos’è il “piatto sano”?
È quello in cui sono presenti tutti i gruppi fondamentali degli alimenti da consumare nell’arco della giornata: frutta e verdura; carne, pesce, legumi; pane, altri cereali e patate; latte e formaggi; cibi contenenti grassi e zuccheri. Il frazionamento dei pasti deve essere effettuato con attenzione, ponendo cura a rispettarne la regolarità. In gravidanza, è bene mangiare piccoli quantitativi di cibo, ma spesso, consumando spuntini durante il giorno e la sera prima di andare a letto, evitando così un digiuno troppo prolungato che porta ad un abbassamento della glicemia e alla formazione di corpi chetonici, che fanno male all’organismo.
La colazione dovrebbe essere basata principalmente sui carboidrati complessi (come pane integrale, fette biscottate, marmellata o biscotti secchi), in modo da iniziare la giornata con la giusta carica energetica.
Un altro aspetto da non sottovalutare che interessa molto alle future mamme è il peso che può essere ritenuto accettabile durante il periodo di gravidanza. Per prima cosa, consideriamo che l’alimentazione in gravidanza non è esattamente la stessa di quella di una donna che non è incinta, perché sussistono anche i bisogni nutritivi della madre relativi al nascituro in caso di gravidanza. Il peso ideale della donna in stato interessante è in relazione a quello che essa aveva prima della gravidanza. L’aumento ponderale in gravidanza dipende, infatti, da vari fattori (trimestri di gestazione, attività fisica, BMI di partenza); si può, però, affermare che mediamente si aggira intorno ai 12 kg in più al normale peso forma in un soggetto fisiologico al nono mese di gravidanza.
Questo aumento di peso è determinato dal peso del feto, da quello della placenta, del liquido amniotico e, infine, dell’utero, ma anche dalla maggior ritenzione di liquidi e dalla deposizione di grassi nei tessuti che si manifesta in questo periodo. Un aumento di peso eccessivo in gravidanza può favorire un Rischio Clinico, che comporta conseguenze patologiche anche serie, come il diabete, l’ipertensione e la gestosi, la macrosomia fetale e il reflusso gastroesofageo; ecco perché è particolarmente importante prendersi cura della propria alimentazione e del proprio stile di vita (che deve essere il più sano possibile) in questa fase delicata della vita della donna.
Il BMI è un parametro importante, è, infatti, l’indice di massa corporea che mette in relazione il peso rilevato e l’altezza di una persona. Essere seguite da un nutrizionista esperto e di fiducia durante la gravidanza può essere molto efficace sia nel mantenimento del peso corporeo entro i parametri adeguati, sia per poter scegliere con serenità gli alimenti più sani e più sicuri compatibilmente, ove possibile, anche con le preferenze alimentari della futura mamma.
BIBLIOGRAFIA
ISS-SNL, Ministero della salute, Linee Guida per la gravidanza fisiologica. Revisione 2011.