di Paola Cortini, Pedagogista

Attualmente, capita di dover far presente ai genitori che educare i propri figli significa anche stabilire delle regole e dei limiti, che devono essere presentati al bambino ben definiti e chiari. Vediamo adesso di cosa si tratta.

Le regole hanno la funzione di fornire una guida al comportamento del bambino per permettergli di crescere bene nei diversi contesti sociali e di interagire adeguatamente con i pari. Affinché sia in grado di rispettarle, il bambino deve conoscere bene le regole che gli si chiede di seguire e deve sapere quali saranno le conseguenze delle proprie azioni.

Il bambino ha bisogno di limiti, perché l’assenza di regole crea disorientamento e confusione. Imporre delle regole non significa porre dei divieti, è il bambino stesso che ce li chiede con i suoi “capricci” e con le sue lacrime: il genitore deve

Verso i 2 anni di età, lo sviluppo del bambino lo porta sempre più a conoscere e a costruire la sua autonomia e il genitore deve armarsi di attenzione e pazienza. Educare un bambino di 2 anni può risultare delicato e in certi momenti difficile perché il piccolo ha il desiderio di mettere in atto le sue capacità motorie, ha bisogno di un equilibrato fabbisogno energetico e soprattutto ha tanta voglia di iniziare a sperimentare la sua autonomia, come vestirsi da solo, scegliere cosa vuole fare ecc. In questa fase dello sviluppo, il bambino rivela la propria personalità e tende a essere sensibile ed egocentrico in ogni suo comportamento. Così capita che il bambino diventi aggressivo se non riesce a farsi capire dall’adulto e a ottenere ciò che desidera facendo capricci e piangendo. Il capriccio è una modalità relazionale che il bambino attiva perché non comprende la situazione. Il genitore ha il compito di stargli accanto e di aiutare il figlio a capire e comprendere ogni suo comportamento, sostenendolo nella sua difficoltà. Ma ha anche il compito di correggere e gestire certi comportamenti disfunzionali e inadeguati, stabilendo delle regole che devono essere ferme, stabili e concrete per favorire l’educazione del bambino, per esempio, è meglio non dire “rimetti in ordine la tua stanza”, ma “rimetti a posto i pezzi di Lego nel cestino!”

Quando il bambino padroneggia un buon vocabolario, il genitore deve far capire al proprio figlio di cercare esprimersi con le parole piuttosto che con le urla o con il pianto. Dare un messaggio con amore e dolcezza al bambino gli permette di capire che tu adulto sei pronto ad accoglierlo e a sostenerlo nella relazione madre-figlio o padre-figlio con serenità. Non è importante cosa dici ma come lo dici. Da parte di un genitore saper gestire un capriccio non è cosa facile, deve, infatti, aver chiaro come affrontare adeguatamente la crisi in atto. Il bambino ha tutto il diritto di protestare ma sta al genitore, che sa che non può esaudire quella specifica richiesta del figlio, mantenersi calmo e ricettivo. Bisogna parlare ai bambini con tono pacato e a voce bassa rassicurandoli sempre, per esempio dicendo: “Capita di essere molto arrabbiati, come posso aiutarti?”

Non saper vietare qualcosa al momento opportuno può portare a conseguenze negative nella relazione tra genitore e figlio. Molti genitori vivono momenti di disagio per non saper dire di NO.

Il No è , in effetti, la risposta più complessa da dare al proprio bambino e richiede, da parte dell’adulto, impegno costante e fermezza. Il genitore non deve soddisfare ogni richiesta del bambino perché per crescere sicuro di sé, il piccolo ha bisogno del limite e di sapere che il genitore lo guiderà in modo coerente, accettando anche i suoi insuccessi. È necessario ricordare che un’educazione troppo permissiva non permette al bambino di imparare a gestire la frustrazione, esattamente come un’educazione troppo rigida compromette una buona elaborazione delle proprie emozioni da parte del bambino.

Evitiamo, allora, gli estremi educativi, per sviluppare un equilibrato legame affettivo con i propri figli e per renderli in futuro adulti sereni e responsabili.

Bibliografia

A. Phillips ” I No che aiutano a crescere “. Ed. Feltrinelli,1999.

Jesper Juul ” I No per amare”. Ed. Feltrinelli, 2006.

E. Maheu ” Saper dire NO ai nostri bambini” Ed. Giunti,2020.

P. Moretti, A. Perino ” Manuale per genitori imperfetti”, Ed. Sperling e Kupfer, 2022.