Che cos’è?
L’ADHD, è un disturbo evolutivo che inficia significativamente l’autocontrollo dell’individuo che ne soffre; si presentano, infatti: disattenzione e distrazione; scarsa capacità di concentrazione, iperattività motoria, irrequietezza e difficoltà nel controllo degli impulsi. Il bambino con ADHD, quindi, riscontra difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi (anche scolastici), perché incapace di mantenere abbastanza a lungo l’attenzione su un compito specifico, nonché difficoltà nelle interazioni quotidiane con i familiari e con i pari.
Non si tratta di una tappa dello sviluppo che tutti i bambini attraversano, ma di un vero e proprio disturbo, classificato anche nel DSM. Capita frequentemente che i genitori di bambini che presentano una sintomatologia afferente all’ADHD si colpevolizzino, ritenendo le problematiche del figlio una diretta conseguenza della loro incapacità educativa, ma così non è.
Questo disturbo, che ha cause multifattorali, non dipende dal tipo di educazione impartita dalla famiglia, né il bambino, per le sue difficoltà, va considerato intrinsecamente “cattivo” o “menefreghista”: ciò che accade è che il bambino non riesce a regolare la propria attenzione e il proprio comportamento, pertanto, riscontra difficoltà nell’obbedire alle regole e a gestire le proprie emozioni (tristezza, rabbia ecc.) e la propria frustrazione davanti a un divieto o a un rifiuto.
Il bambino con ADHD può manifestare insofferenza e noia nei confronti di un’attività proposta (non soltanto scolastica) dopo pochissimo tempo che l’ha intrapresa, quindi passare ad altro senza concludere quanto stava facendo e dimenticandosi regole e istruzioni. La sua irrequietezza motoria può presentarsi anche durante l’orario dei pasti e portarlo a non riuscire a star seduto, così come a scuola, dove non riesce a seguire le lezioni perché si distare, si alza di continuo, interrompe l’insegnante e i compagni.
L’ADHD è un disturbo che genera stress e frustrazione nell’individuo che ne soffre, ma anche nella famiglia e a scuola, pertanto, è necessario, in caso di presenza di sintomi legati all’iperattività, procedere con l’eventuale diagnosi, per poi attivarsi per efficaci percorsi di trattamento. Poiché si tratta di un disturbo cronico, l’ADHD va trattato a diversi livelli: con cure farmacologiche, con percorsi psicoterapici, con tutoraggi appositi, nonché attraverso la psico-educazione e il parent training specifico, quindi coinvolgendo non soltanto il bambino, ma anche i genitori e la scuola. È possibile utilizzare anche la fotobiomodulazione, che è una metodologia non invasiva a luce infrarossa che stimola gli impulsi elettrici delle cellule neuronali e il loro rigenerarsi. Si tratta di un metodo sicuro efficace per potenziare l’attenzione e la concentrazione facilmente utilizzabile anche con i bambini perché non limita la libertà di movimento.
Le attività proposte:
. Percorsi Psicoterapici (erogati presso Studio Dott.ssa Barbara Calcinai)
. Parent training
. Tutoraggi specifici individuali
. Sessioni di fotobiomodulazione
. Coaching
Gli interventi:
Percorsi psicoterapici
L’ADHD è un disturbo che perdura anche in età adulta ed è fonte di grande stress, sia per l’individuo che ne soffre, sia per i familiari, che si trovano in difficoltà nella gestione e nelle interazioni con il membro con ADHD. Spesso il clima familiare nelle famiglie con un bambino o un adolescente affetto da ADHD è, dunque, teso, poco collaborativo e sfiduciato, cosa che può incidere negativamente anche sulla relazione di coppia, oltre che su quella con i figli. Un percorso psicoterapico individuale, di coppia o familiare può essere di grande supporto nel recupero e/o nel potenziamento delle risorse individuali, di coppia e familiari, in ottica evolutiva e preventiva. Un percorso di sostegno psicologico o psicoterapico può essere efficace anche per l’individuo con ADHD, soprattutto in fasi delicate dello sviluppo, come l’adolescenza, in ottica di potenziare l’autostima e l’autoefficacia dell’individuo e di aumentarne la consapevolezza riguardo alle risorse possedute. I percorsi psicoterapici sono molto indicati anche per gli adulti con ADHD, anche per intervenire su eventuali disturbi in comorbilità (disturbo depressivo maggiore, abuso di alcol e/o sostanze, disturbo bipolare, disturbi d’ansia)
Parent Training
i genitori di bambini e adolescenti con ADHD non si trovano sempre d’accordo sulle tecniche educative da utilizzare e generalmente sono sotto un costante stress, che può incidere negativamente sul clima familiare, sulla comunicazione e sulla coerenza delle modalità educative. Anche i rapporti con la scuola e con gli insegnanti possono complicarsi e influire sulla sfiducia che il bambino con ADHD prova nei confronti di se stesso, così come possono essere complessi i rapporti con eventuali fratelli e sorelle. Per tutte queste motivazioni, è importante che i genitori siano informati sulle caratteristiche del disturbo, ma anche sulle strategie più efficaci da poter implementare per gestire le problematiche comportamentali e le difficoltà educative.
Un parent training di gruppo offre la possibilità di fare psicoeducazione focalizzata sull’ADHD con i genitori; inoltre, essendo il gruppo di per sé un potente strumento di attivazione del cambiamento, di trasformazione, nonché di sostegno e contenimento, può essere utilizzato efficacemente per incrementare l’autoconsapevolezza dei partecipanti, non soltanto sull’ADHD, ma anche sulle proprie emozioni e insicurezze, favorendo nello stesso tempo lo sviluppo di diversi punti di vista, dell’ascolto di sé e degli altri e dell’accettazione del figlio.
Il gruppo “Attenzione, prego!” prevede 10 incontri di 1 ora e 30’ l’uno per 4 coppie di genitori con figli con ADHD da lieve a moderato e sarà seguito, a sei mesi dal termine, da un incontro di follow up per monitorare il consolidamento dei risultati ottenuti.
Gli incontri saranno strutturati come segue:
Primo incontro: Presentiamoci: presentazione da parte del conduttore della struttura degli incontri e degli obiettivi che si cerca di raggiungere con il percorso e al termine di ogni incontro. Presentazione dei partecipanti al gruppo, al fine di promuovere un clima di accettazione e sostegno, nonché di fiducia nei membri del gruppo e nel gruppo in sé.
Secondo incontro: Mio figlio è… Tempo e spazio per i genitori per parlare dei loro figli e della loro storia. Discussione. Rielaborazione di quanto emerso
Terzo incontro: I suoi limiti e le sue risorse… I miei limiti e le mie risorse… Tempo e spazio per descrivere punti di debolezza e punti di forza dei propri figli ma anche di se stessi come genitori e c ome coppia educativa. Discussione. Sintesi di quanto emerso.
Quarto incontro: Quei comportamenti così bizzarri! Il conduttore stimola nei partecipanti la condivisione degli aspetti che percepiscono più “strani” o più “negativi” negli atteggiamenti e nel comportamento dei figli.
Quinto incontro: Che fatica la comunicazione! Attraverso spiegazioni, simulazioni e giochi di ruolo, il conduttore introduce il gruppo alla comunicazione efficace, all’ascolto attivo e alle modalità di interazione più adeguate da usare con i figli.
Sesto incontro: Strategicamente: attraverso esempi riportati dalla lettura di casi o dai genitori stessi, il conduttore introduce la tematica delle strategie educative più efficaci (rinforzo, costo della risposta, token economy, Time out). Esercizi e simulazioni.
Settimo incontro: Ricerchiamo le soluzioni: l’utilizzo del linguaggio interno per l’inibizione della risposta impulsiva; il problem solving. Esercizi, simulazioni, brainstorming.
Ottavo incontro: Regole e libertà: discussione e confronto di gruppo sull’utilizzo delle regole ai fini educativi. Sintesi di quanto emerso. Selezione delle regole ritenute più salienti ed efficaci.
Nono incontro: E ora… i compiti! Incontro dedicato alle difficoltà scolastiche e legate all’esecuzione dei compiti didattici: ristrutturazione funzionale dell’ambiente di studio; costruzione di routine realistiche e condivise con il figlio; pianificazione pause di svago; programmazione delle attività quotidiane; frazionamento in fasi dei compiti da eseguire.
Decimo incontro: Cosa mi porto dietro… Incontro finale che tira le fila di quanto emerso, di quanto affrontato e di quanto appreso. Spazio e tempo per ulteriori riflessioni, scambi e ringraziamenti.
Riferimenti bibliografici:
Calcinai, B. & Savelli, L. (2021). Pensieri Quasi Quotidiani di una Psicologa sulla Famiglia, Wondermark (reperibile su Amazon).
Progetto Regionale Condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici per l’ADHD in Lombardia, ADHD. Guida per gli operatori del parent training.
Tutoraggi specifici individuali
I bambini con ADHD di solito presentano iperattività motoria, marcata disattenzione e impulsività, che hanno importanti ricadute anche sul rendimento scolastico e sull’interazione con i pari e con gli insegnanti, cosa che favorisce l’isolamento dell’individuo, con conseguente abbassamento della sua autostima e del suo senso di efficacia. Il tutoraggio individuale domiciliare per il bambino e l’adolescente con ADHD, dunque, può significativamente agevolare il discente nell’esecuzione dei compiti scolastici, insegnando anche utili strategie da poter, nel tempo, imparare a implementare in autonomia e favorendo lo sviluppo di strategie comunicative più funzionali, il rispetto delle regole, nonché delle tempistiche richieste dallo svolgimento dei compiti scolastici.
Sessioni di fotobiomodulazione
La fotobiomodulazione è una tecnica non invasiva a luce infrarossa che stimola gli impulsi elettrici delle cellule neuronali e il loro rigenerarsi. Si tratta di un metodo sicuro ed efficace per potenziare l’attenzione e la concentrazione, facilmente utilizzabile anche con i bambini perché non limita la loro libertà di movimento. Lo strumento che viene utilizzato per le sessioni di fotobiomodulazione è un casco da indossare, corredato da cluster LED per la stimolazione transcranica il quale non impedisce all’individuo di muoversi. Studi scientifici mostrano risultati incoraggianti sull’utilizzo della fotobiomodulazione per aumentare le prestazioni attentive degli individui con ADHD. Le sessioni durano circa 20 minuti l’una e vengono eseguite in sede.
Coaching
Per aumentare l’autoconsapevolezza e “allenarsi” a gestire al meglio l’organizzazione della vita quotidiana, le strategie più funzionali di problem solving; per potenziare risorse e abilità, accrescendo, così l’autostima.
Le Professioniste:
Dott.ssa Barbara Calcinai – Psicologa Psicoterapeuta a indirizzo sistemico-familiare, Mediatrice Familiare, Tutor DSA BES e ADHD, operatrice di Mindfulness e di tecniche ipnotiche, formata nel metodo Dipendiamo® per le dipendenze affettive. È Presidente de Lo Schicco di Grano APS e opera in ambito clinico con individui, coppie e famiglie, in ambito del lavoro e delle organizzazioni e in ambito scolastico.
Dott.ssa Eleonora Grassi – Psicologa con formazione ed esperienza in ambito neuropsicologico, Tutor DSA e BES.
Per informazioni sulle attività: